QUELLI DEL LAGO...

ciao ragazzi, ho aperto questo 3d per condividere con voi i bei momenti di una giornata trascorsa ieri in compagnia di amici, appunto quelli del lago di Castel Gandolfo, nella verde periferia dei castelli romani, sopra la nostra Capitale, andando in giro tra la natura che ci circonda.
L'area in questione interessa le provincie di Roma e Frosinone.
Tutto è nato ieri da una mia idea che non credevo prendesse piede ma, causa cambio eventi, si è trasformata in una solida realtà (come dice quel fenomeno tinto e abbrustolito di Roberto Carlino).
Domenica scorsa ho solleticato le menti altrui dei fruitori del lago nonche harleysti di vecchia data obbligandoli, si fa per dire, a smouversi dalle loro postazioni oramai fossilizzatesi nel tempo, facendo un giro, in formazione, lungo il lago: il responso è stato: "ma no, 'ndo annamo, samo bene qua, nummevà, lassa perde"... tradotto: "ma no, e dove andiamo, stiamo bene qua, non mi va, lascia perdere".
Bene... la cosa è morta li; ieri mattina ci siamo ritrovati, come sempre, intorno alle 10 al solito posto ma non si vedeva l'architetto (un carissimo amico ex bmwista incallito ed ora passato nella nostra sponda però col naso fine... gli piacciono le harley vecchie, ne tiene diverse dal 1940 in su).
Verso le 11 vediamo arrivare l'architetto sul suo bel panhead del 1951, restaurato da poco, il quale non mostrava interesse ad uscire in formazione (secondo me era scoglionato, aveva fatto le ore piccole il giorno prima).
Decidiamo di uscire... io, Sergio (il n. 1 che dopo vi svelerò), Romano, Seba (SabMic), David (Nauta) e Claudio... bene... si va a Rocca Priora, un bel paesino su una rocca posta sui castelli romani: in questo paese alle 12 c'è un Run Freedom ovvero la benedizione delle loro harley (saranno state oltre un centinaio, provenienti da Viterbo e provincia), naturalmente noi 6 siamo arrivati per primi ed imbucati alla festa.
Ecco una testimonianza.

dopo neanche mezz'ora, anche meno, sentiamo nell'aria un boato, eccoli la che arrivano, oltre un centinaio di bikers, tutti haleysti (solo 2 o 3 erano jap plasticoni), entrano nell'ampio parcheggio della Chiesa di S.Giuseppe e pendono posto.



praicamente ci hanno circondati...  :hahaha:  :hahaha:  :hahaha:

ovviamente il sottoscritto si è subito dato da fare per immortalare alcuni residuati bellici e non...  

un Kawasaki 1500 (credo sia stato modificato ad Indian)

non poteva mancare il classico fenomeno da baraccone (certo che ce ne vuole di coraggio a portare un coso del genere...)

un bel King flambè...  :hahaha:

c'erano tanti bei softail ieri

guardate qua... un bel Guzzi...  :ok:

di chi potrebbe essere, secondo voi, questo sporty? ma di una donna, no? ed anche bella e bionda...  :hahaha:

ragazzi... vi annoierei con le foto delle moto singole, vi mostro l'ultima e andiamo avanti col racconto.



un pezzo di storia della Harley del 1940, il ferro del Barone, lo chiamano così.

bene... finito il giro tra i ferri presenti sentiamo le campane della chiesa, la folla esce, compresi i due parroci... eh già... proprio ieri a Rocca Priora c'è stato il cambio della guardia, il parroco uscente ha iniziato i lavori di benedizione delle moto ed il parocco entrante ha completato la benedizione.
Ovviamente c'è stato un lieve ritardo di consegna, anzichè le 12 l'evento è avvenuto alle 13... porca trota, tutti a smadonnare ovviamente perchè la fame incalzava di brutto.



il parroco uscente e a destra il presidente del run freedom di Viterbo.

un passetto indietro... circa 15 minuti prima che la folla uscisse dalla chiesa il presidente ha fatto radunare i suoi in cerchio per la preghiera del motociclista, è stato molto suggestivo, lo devo ammettere.

e questo era il testo della preghiera...

bene... finita la preghiera e finita anche la benedizione delle nostre harley i freedom hanno iniziato a sgasare e ad andare al luogo della pappatoia, diversa dalla nostra (e capirete il perchè).
Quindi ultima foto di rito coi ragazzi e via per la nostra meta pappatoriana.

bene, a questo punto, erano ormai oltre le 13.30 e la fame iniziava a farsi sentire.
I freedom sono iniziati ad andar via e siamo rimasti noi 6 ma uno di noi ci ha lasciati e quindi siamo rimasti i più tosti...  :hahaha:
Iniziamo ad avviarci, si va a mangiare, Sergio ci porta da un suo amico a Paliano, un paese di 8.000 anima in provincia di Frosinone, diciamo a meno di mezz'ora da dove eravamo noi, a Rocca Priora.
Strada facendo ci accorgiamo che si sono uniti a noi altri 2 bikers, un 883R ed un Ducati Monster... "e mo chissò questi"... Sergio, il capo colonna, li intravede e trovato un piazzale lungo la strada ferma la colonna.

alt... chi siete voi, 'ndo annate, ovviamente detto con paroline dolci, non da cafoni come i tmaxari...  :hahaha:  :hahaha:  :hahaha:

in pratica questi ragazzi pensavano che noi andassimo al ristorante dei freedom ed invece avevano frainteso; chiarito l'equivoco ed un saluto di commiato ci siamo avviati alla volta di Paliano... cammina di qua cammina di la finalmente intravediamo un paesino in cima da una montagna, non tanto alta, paesino bellino, semplice; Sergio, pratico della zona (e poi vi spiegherò il perchè e li poi la cosa diventerà molto ma molto più affascinante), ci conduce al luogo della mangiatoia che, con mio stupore, si è rivelata una sorpresa, dapprima negativa ma dopo qualche minuto positiva.
Convinto che ci portasse in un ristorante (Sergio aveva parlato di prenotazione, chiamo qua chiamo la, bene...) notiamo che il luogo della mangiatoia era un bar, il classico chioschetto di paese con tanto di gazebo e tavoli di plastica con sedie, rigorosamente rossi.
Ci sediamo, arriva il titolare, un cinquantenne fisico asciutto, aveva una benda all'occhio sinistro, sicuramente un problema momentaneo... bene... inizia a dirci: "oggi abbiamo l'amariciana, pomodoro come primi e poi salsicce, porchetta, formaggi, broccoletti, come secondi e contorno"... azz... tutta sta roba in un chioschetto di paese... beh... ragazzi... vi posso assicurare che abbiamo mangiato da Dio.

Non so perchè e per come, ma mi sembra di averle già viste queste foto....

ovviamente non vi ho detto che prima di sederci a tavola arrivano due vigili urbani che, non avendo forse mai visto in vita loro 5 harley-davidson tutte in fila, e sulla piazzetta di paese, sono venuti a romperci i coglioni facendocele spostare in strada... ecco, li ho rosicato di brutto, li avrei voluto proprio mettere le mani addosso ad uno dei due deficienti che hanno salvato la patria con il loro gesto... vabbè dai, sorvoliamo va che è meglio.

Ecco le nostre bimbe ormeggiate appena arrivati al paese.

shhhhh Broome, non guastare il momento idilliaco...

non farmi perdere la concentrazione...

scusatela ragazzi... non era in se, non sapeva quello che diceva...

guardate un pò dove ce le hanno fatte mettere le nostre piccole... 'ttacci loro, in mezzo alla strada....

bene... finito de magnà e fatta una foto di gruppo per immortalare il fatidico momento ci siamo avviati per altra destinazione e... adesso viene il bello.

allora, come accennatovi qualche post fa di oggi, il nostro caro amico Sergio, un pischelletto di 62 anni, è un artista, lavora il cuoio ed è anche un ottimo incisore del cuoio (non sto qui a dirvi come è bravo e quanto si fa pagare i suoi capolavori; se gli commissionate un lavoro non chiedetegli mai... quando sarà pronto?... vi lincia al primo albero che trova); detto questo il nostro caro Sergio ci propone di fermarci in un posto che, a prima botta, non avevo capito bene.
Eravamo di strada e quindi lo abbiamo accontentato; uscito il paese di Paliano ci avviamo verso Roma e dopo pochi km iniziamo a rallentare, Sergio capo colonna ci fa segno di svoltare a sinistra, entriamo in un'azienda faunistica... e qui mi fermo un attimo.
Mi fermo perchè faccio un passo indietro, mentre stavamo pranzando.
Non so... forse per il vino (poco) o forse per un momento nostalgico il nostro caro Sergio inizia a parlare di se, della sua vita, del suo amore per le harley e scopriamo che è stato per anni presidente dell'associazione Harley-Davidson Italia e quindi un personaggio che si è dedicato per anni a svolgere eventi e manifestazioni in casa HD.
Tornando nel vivo il caro amico Sergio ci parlò di un grosso evento che organizzò nel 2005 proprio nel comprensorio di Paliano e paese limitrofi: si chiamava Super Rally ed erano presenti più di 12.000 harley, 5.000 non harley, un raduno di 6 giorni, prezzo 60 euro cadauno (potete immaginare la mole di denaro che girava in quel momento, a detta di Sergio senza problemi, senza debiti e con un bel margine di guadagno).
Ovviamente penso a tutto l'indotto che si era creato: lavoravano bar, ristoranti, alberghi, pensioni e tanta altra roba sia di Paliano che dei paesi limitrofi.
Ma dove ospitare tutta questa gente? avevano trovato la lochescion giusta ed era proprio quella che abbiamo visto ieri, una tenuta da ben 95 ettari di proprietà, niente popodimeno, di una famiglia benestante imparentata con i reali d'Olanda (vi lascio immaginare il lusso e lo sperpero di questi nobili).
Pensate che in questa azienda, lungo il perimetro, i proprietari fecero costruire una linea ferroviaria privata e messo dei treni a vapore con alimentazione a carbone: dalle foto che posterò vedrete le condizioni di questi treni.
Potrebbe essere uno spunto, un'idea, per un raduno da farsi nel Lazio, ovviamente Sergio come organizzatore del tour.
Appena entrati nell'azienda abbiamo notato un vagone ferroviario che ha catturato la nostra attenzione, ci siamo fermati e ci siamo autoimmortalati in un piccolo book fotografico.

i nostri "feri" immortalati con un sfondo storico...

bene... fatte le prime foto al vagone ormai invaso dalle erbe infestanti Sergio passa all'azione facendoci visitare parte dell'azienda dove si è tenuto, 10 anni fa, un maxi raduno di circa 17.000 moto ed oltre 20.000 persone immagino.
Avevano allestito un capannone adibito allo stoccaggio dei vini a museo delle moto (vecchie harley, indian ed altre arrivarono da ogni parte d'Europa a bordo di 2 tir pieni zeppi di ferri americani): furono messe due moto su ogni piedistallo di cemento che sorreggevano i silos pieni di vino (quindi furono tolti i silos solo per quell'evento e poi rimessi a posto), c'era una bella organizzazione, la security funzionava bene (diciamo i buttafuori va...), un evento per quelle zone riconosciuto come planetario (non si era mai visto nel Lazio una cosa del genere) e potete immaginare poi sapendo che il tutto si svolgeva in una lochescion a stretto contatto con la Famiglia Reale d'Olanda... azz... bella storia ragazzi.
Alle nostre spalle si intravedono ancora le cabine che venivano date a chi voleva dormire/magnare/fae cose improprie...  :hahaha:  :hahaha:  :hahaha: