Ciao a tutti,
sabato 12 settembre con alcuni amici e mia figlia (io con la mia 883 e lei con la sua BMW) ci siamo trovavi al GUZZI OPEN DAY a Mandello.
Notevole la partecipazione di gente a questa manifestazione.
Tanti, tanti appassionati di MOTO GUZZI, notevole la presenza di motociclisti tedeschi, francesi, olandesi, belgi e britannici.
“L’occasione è davvero imperdibile, Moto Guzzi è infatti una delle pochissime realtà motociclistiche davvero made in Italy, in cui tutte le motociclette sono interamente costruite all’interno dello stabilimento di Mandello del Lario, dal motore all’assemblaggio dei veicoli. Ed è proprio per questa ragione che durante le giornate di Open House il celebre portone rosso con l’Aquila dorata si apre per consentire di vivere (o rivivere) nuove emozioni: dalla visita delle linee di produzione, alla scoperta della Galleria del Vento. Il programma prevede anche la possibilità di visitare il Museo Moto Guzzi, dove sono custoditi oltre 150 esemplari storici”
Queste enfatiche parole che ho ripreso da un noto sito Web di moto si scontrano con la realtà:
la visita agli stabilimenti Guzzi è proprio desolante!
L’ingresso è cupo, si entra in una fabbrica fatiscente, il corpo centrale è stato abbattuto anni fa e ancora rimangono in piedi qualche pezzo di muro e la pavimentazione: sembra una fabbrica bombardata!
Per non parlare della famosa “Galleria del vento” che sembra un vecchio residuato bellico.
E’ dagli anni cinquanta che non viene più usata ma all’interno, montata sul banco di prova c’è una nuova NORGE! Ma cosa vogliono farci credere che lì testano le Moto Guzzi attuali?
Per non parlare del museo che è sicuramente interessante per i modelli esposti ma in uno stato di completo abbandono, polveroso, tetro, triste.
Avete mai visitato il museo Ferrari o il museo BMW o anche solo il museo LAMBRETTA a Rodano (MI)?
Ecco il museo della Guzzi in confronto sembra un corridoio pieno di rottami polverosi.
Poi si visitano le due, sì proprio solo 2, linee di montaggio, una per le V7 e l’altra per tutti gli altri modelli, California compresa!
Certo che con queste strutture voler fare concorrenza alle varie Honda, Yamaha, BMW o Ducati la vedo dura.
Lasciata la fabbrica della Guzzi, non nego con un po’ di tristezza in corpo, il nostro gruppo si divide, io con mia figlia proseguiamo verso la Valtellina mentre i nostri amici tornano verso casa.
Lungo la strada vecchia del Lario ci incontriamo con il resto della mia famiglia, moglie, l’altra figlia, figlio, amica inglese del figlio e i nostri due cani, che in automobile ci hanno raggiunti.
Pic-nic sul lago e poi via fino alla nostra meta: ALBAREDO PER SAN MARCO sulla strada che da Morbegno porta, appunto, al Passo San Marco.
Qui troviamo l’EMOTION FLY: una carrucola anzi due, una d’andata e una di ritorno, a cui ti appendono come un siluro e VOLI da una parte all’altra del valle.
Un’esperienza meravigliosa!
Il VOLO si svolge così: dopo aver pagato il biglietto (Volo singolo 49,00 euro Volo in coppia 39 a testa) ci chiamano per il briefing e la vestizione.
Una volta istruiti e vestiti con imbragature e caschetto siamo assicurati con una carrucola ad un cavo tipo i “fili a sbalzo” che servono per portate le fascine di legna da una parte all’altra della valle.
Così legati si scende per un minuto e mezzo attraversando tutta la valle, arrivando ad una altezza rispetto al fondo valle di 385 metri. Sensazione bellissima sembra proprio di volare come un’aquila.
Arrivati in fondo un sistema di frenatura e una pedana mobile ci permettono di fermarci ed essere sganciati dal filo in tutta sicurezza.
Una navetta ci riporta in quota per poter prendere un altro cavo che, con una discesa più ripida e veloce,
ci riporta al punto di partenza.
Consiglio a tutti questa esperienza, non abbiate paura è solo divertimento puro e una bellissima sensazione di volare!
Finito il nostro volo ormai sono le 18 giusto il tempo di un aperitivo e poi andiamo a cenare.
Ci fermiamo in un ristorante a DASCIO sul lago di Novate Mezzola dove gustiamo e facciamo assaggiare alla nostra amica inglese le specialità dell’alto lago di Como e della Valtellina: schiatt, taròz, pizzoccheri e un meraviglioso RISOTTO AL PESCE PERSICO (di lago).
Devo confessare che il rientro a casa in moto non è stato facile, non capisco perché ma gli occhi mi si chiudevano!
Abbiamo trascorso una bella giornata in famiglia, mettendo insieme la passione per la moto, un po' di avventura
e buona cucina.
Ciao
Cek
PS: se volete il prossimo anno lo facciamo insieme....