Questo è un articolo che ho copiato pari pari e incollato qui..
io sono perfettamente d'accordo con ciò che scrive Luc.
Mi sono permesso di copiarlo..non ho resistito.
""Nuovi target meno abbienti e meno fedeli
Moda Old school
Innovazione snaturante
Crisi
1) I nuovi target della factory in occasione di questi 110 anni (oltre a quelli sopracitati che sono stati inglobati e digeriti) sono 2. I giovanissimi e le donne. Capite da voi che puntare su loro è già un rischio. I primi sono quelli che appena compiuti diciottenni si fanno comprare l’Harley da papà per portarci la fidanzata e fare i fighi, ma sfido chiunque ad essere uguale a quando aveva 18 anni. Dopo qualche anno, la moto verrà data via perché non era una scelta consapevole ma un momento passeggero. In più questa categoria dipende dai genitori e non sempre questi ultimi sono prodighi nella concessione di fregi, tagliandi, merchandising etc.
Si fa un grande parlare oggi di Lady Harley e la cosa sembra essere presa con molto entusiasmo, ma a costo di sembrare maschilista: davvero pensate che una donna rinuncerebbe a parte del suo mondo per una ruota da 21? Al momento il pubblico femminile plaude ed acquista Sportster a profusione oltre che merchandising, ma rispetto alle categorie che vi ho illustrato prima, io come target lo vedo molto debole e undivago e non si crea un business strategico con la fidelizzazione modaiola.
2) Durante gli anni 90, le Harley erano sommerse di accessori della factory. Ancora i customizer non si erano affacciati ed i riser di Jesse James a forma di tamburo di pistola (credo li conoscano persino a Cuba) non si conoscevano. Quindi l’unico modo per rendere diverso il proprio mezzo era quello di comprare accessori originali. Adesso la moda imperante del mondo Custom è l’old school, cioè un ritorno al passato. Resistono futurizzatori come Ness e Waltz ma più che oggetti di largo consumo producono show bike. E vabbè, mi direte voi…si compreranno accessori che faranno sembrare la mia moto old school. Ed infatti c’è gente che spende migliaia di euro per far invecchiare ad arte la sua moto, ma la cosa peggiore per il business Harley che ha portato questo trend è una: LA MOTO ANTICA E’ PIU’ FIGA DELLA NUOVA.
La gente comincia a domandarsi: perché dovrei comprare un’Harley nuova che costa un accidenti quando posso comprarne una più attempata e perfetta che già ha quella patina di fascino? E partono alla ricerca di Evo 1340.
Ci sono le normative antinquinamento? Potendo risparmiare e godere un bene anche con sgravi per bollo e assicurazione, la gente è pronta a rischiare a tutto danno della Factory.
3) Qualche mese fa stavo parlando con dealer che mi diceva: “Sai, hanno messo l’iniezione, sia per le normative ma anche perché la gente gli scoccia tirare l’aria, aspettare: vuole salire e partire”. Poi dopo un po’ mi dice: “Sai, hanno messo l’abs perché non tutti sanno frenare e così non si ammazzano…” “Senti”- gli ho risposto- “ma fate moto per uomini o per rincoglioniti?” Se non sai utilizzare come si deve qualcosa, o impari o scendi! Ma questa è una visione un po’ assolutistica, tuttavia nell’ultimo decennio la Factory ha cambiato campo di gioco e dalla sua bella nicchia protetta, ha cominciato a insinuarsi in un terreno per lei pericoloso: l’innovazione. Non è raro sentire ai saloni i commenti sulle nuove creature intese come “plagi di moto giapponesi” e non suona come un complimento. Purtroppo la filosofia dell’inizio,a mio giudizio geniale, “il nostro non è un difetto, ma un tratto distintivo” ha lasciato spazio ad un tentativo di competizione con realtà che sull’innovazione si superano ogni giorno e se uno ci può rimanere male se a stretto giro di posta, dopo aver acquistato un modello, ne esce subito un altro che lo fa sembrare sorpassato; la reazione diventa incazzatura se dopo aver speso molti soldi, nel giro di 2 anni esce un nuovo Street Bob che svaluta il tuo.
4) La metto come ultima perché è la più ovvia. La parola crisi, viene dal greco e vuol dire letteralmente “scelta”. In tempi di crisi bisogna saper scegliere questo o quello e soprattutto saper rinunciare. Si rinuncia magari al tagliando e lo si fa a casa. Si rinuncia all’assicurazione e la si fa solo per i mesi caldi. Insomma, si sceglie di interrompere un circolo virtuoso rispetto alla moto. Ma se un sistema è basato sul continuo consumo: merchandising, eventi, raduni etc. etc. fino a comprare una nuova moto spinto dalla vicinanza di altri che lo hanno già fatto, lo stop forzato inceppa il meccanismo. Inoltre un bene vale tanto quanto è difficile da reperire ed ormai in Italia le Harley abbondano e quelle nuove esercitano fino ad un certo punto maggiore appeal rispetto a quelle vecchie.
Cosa succederà? Nell’ordine naturale del fenomeno che letteralmente significa “apparizione”, ogni “apparizione” che rimane per molto tempo diventa consuetudine e quindi una volta che le Harley saranno davvero tante, perderanno l’alone di preziosità ed unicità che hanno avuto fino ad adesso. Per carità, non vorrà dir che saranno delle Vespe, ma il trend si orienterà verso qualcos’altro. La nascita di officine esterne alla rete ufficiale, la nascita di gruppi motociclistici esterni agli Hog ed anche agli Mc, lascia intravedere una volontà di dominare questa moto e non farsi dominare (vestirsi in un certo modo, apparire in un certo modo) come è successo fino ad oggi. E sarebbe anche auspicabile visto che una volta era la moto a catalizzare l’attenzione mentre oggi sembra molto più importante ciò che gli gira attorno.""
A cura di Luc Garù
E voi la pensate così?
io si..